Chi sono e qual è il mio progetto
Sono Domenico Gissi, mi definisco come artigiano di me stesso. Ho conseguito un diploma in Interior Designer, ma ho capito che non poteva essere il mio settore di competenza in quanto limita molto la mia vena artistica.
Mi piace creare in libertà e dare un volto agli oggetti che trovo. La mia idea di progetto è legata alla Filosofia del recupero, un modus vivendi che vuol cercare di contrastare il fenomeno del consumismo che si può semplificare in un ciclo di 3 fasi: compro-consumo-butto. Oggi siamo sempre più portati a credere necessarie delle cose materiali indotte dalla società, e attribuiamo ad esse un ciclo di vita minimo.
La società di oggi ci ha fatto perdere di vista la vera natura umana del saper fare e dello sperimentare.
Amore in Discarica
Se dovessi dare un nome al mio progetto lo chiamerei “Amore in discarica”. Questo nome è legato alla mia passione per gli oggetti dismessi, in particolar modo scarti elettronici e scarti plastici. Vado spesso nelle discariche per cercare oggetti a cui dare un volto nuovo e restituirli alla società. In questo modo cerco di ridurre al massimo l’impatto sull’ambiente, proprio perché intervengo su oggetti che “apparentemente” hanno terminato il loro ciclo di vita. Tuttavia le leggi non sono dalla mia parte, e prendere del materiale dalle discariche non è mai semplice. Sono necessarie autorizzazioni e documenti. Se non fosse per questa mia passione molto particolare infatti, avrei già desistito. Mi piacerebbe invece creare un’associazione grazie alla quale artisti, architetti, designer e creativi potessero accedere liberamente alle discariche e prendere materiale di scarto da utilizzare per le loro creazioni.
Quali sono i prodotti che realizzi?
Non ho un vero e proprio cavallo di battaglia, tutto nasce dall’incontro con l’oggetto e dalle sensazioni che l’oggetto offre alla vista e al tatto. I materiali che utilizzo sono tubi di ogni tipo, materiale idraulico, legno, cassette della frutta, reti di plastica dei cantieri, preservativi scaduti… Ad ogni prodotto associo un significato ed un nome, perché per me è impensabile sviluppare un prodotto che non abbia un concetto alle sue spalle. Tra i prodotti che ho realizzato e che realizzo:
- Lampada da tavolo fatta con tubi di polipropilene
- Pensili a muro ottenuti da cassetti di vecchi armadi
- Orologi da tavolo fatti con tubi di polipropilene
- Sgabelli e portariviste
- Sedie fatte con alluminio di tubi dei condizionatori
A cosa ti ispiri e come realizzi i tuoi oggetti?
Nello stile non mi ispiro a nessuno, ma lascio ispirarmi solo dall’oggetto che ho davanti. Come filosofia di pensiero invece devo tutto al mio mentore, l’Architetto Matranga.
I miei prodotti nascono come pezzi unici per la difficoltà di reperire materiale in serie. Cerco di limitare al massimo l’acquisto di materiale nuovo perché si snaturerebbe il senso del progetto legato al riuso.
Perché hai scelto Impact Hub
Ho conosciuto Impact Hub attraverso passaparola di amici e ho deciso di venire qui perché sono convinto che questo posto e questo Network possano offrirmi diverse potenzialità in termini di stimoli fatti di persone con cui scambiare idee, proporre cose e lasciarsi ispirare.
In questa fase storica in cui le persone lasciano i lavori in azienda per mettersi in proprio, la realtà del coworking può essere la chiave, e un posto come Impact Hub può essere il punto di partenza per una nuova generazione di Imprenditori.