Lavorare da uno spazio condiviso implica prendere in considerazione alcune regole non scritte per facilitare la convivenza tra i suoi membri.

In Impact Hub Bari lavoriamo affinché la comunità si senta a proprio agio e al sicuro e possa sfruttare tutto il suo potenziale nei nostri spazi. Abbiamo fatto uno sforzo per adattare i nostri servizi e spazi per rispondere ai nuovi bisogni della società e per continuare a supportare aziende e persone nello sviluppo dei loro progetti e attività di impatto. La rete Impact Hub è nata per promuovere spazi di lavoro collaborativi. Questa idea continua ancora oggi, sebbene i membri possano godere di spazi privati ​​come uffici o sale riunioni.

Tuttavia, scegliere uno spazio di coworking per lavorare significa entrare in dinamiche diverse da quelle che trovi in ​​un ufficio convenzionale. Per questo abbiamo chiesto ai nostri membri quali sono le regole per una buona convivenza in un coworking e le abbiamo raccolte qui. Prendi nota!

1. Prenditi cura degli spazi comuni

Il modello di coworking è progettato per condividere le risorse, quindi l’uso che ne facciamo influenzerà direttamente il resto dei colleghi. Ad esempio, dopo una pausa caffè, assicurati di lasciare tutto ben pulito.

2. Conoscere la filosofia di lavoro

Se vai a lavorare in un coworking è necessario che tu conosca e condividi la filosofia del lavoro collaborativo, che include valori come l’empatia, l’ascolto attivo e la cordialità. Ciò significa, ad esempio, salutare quando si arriva allo spazio la mattina, essere disponibili per la conversazione nelle aree comuni o rispettare gli altri membri.

3. Ricordati di prenotare le sale per le tue riunioni

Impact Hub Bari dispone di sale attrezzate per ospitare riunioni o eventi da remoto. Per questo motivo è consigliabile utilizzarli – prenotandoli in anticipo – per effettuare le proprie chiamate o riunioni da remoto o di persona. In questo modo ti assicuri di non disturbare chi ha bisogno del silenzio per lavorare. C’è spazio per tutti! Ciò migliorerà anche la tua produttività e quella delle persone intorno a te.

4. Non occupare spazi comuni solo per te

Tenere in considerazione gli altri è fondamentale quando si utilizzano gli spazi: ricorda sempre che sei in un luogo condiviso. Se sei uno di quelli a cui piace lavorare al tavolo da cucina, devi ricordare che l’uso prioritario di quello spazio durante l’ora di pranzo sarà un altro.

5. Rispettare le norme igieniche e anti-COVID

Impact Hub Bari ha incorporato e adattato i suoi spazi di lavoro alle nuove circostanze, con rigide misure di salute e sicurezza, in modo che oltre ad essere fonte di ispirazione, sia sicuro lavorare nel coworking. Dispone di tutte le misure igieniche, DPI e informazioni costantemente aggiornate.

6. Conosci tutti i vantaggi della tua membership

Scopri i vantaggi della tua membership per ottenere il massimo dai servizi che hai a portata di mano. Nel caso di Impact Hub Bari, puoi avere accesso a sale riunioni gratuite, servizi per la tua azienda come l’accompagnamento a bandi regionali, sconti con i nostri partner, sconti per servizi offerti da altri hubbers, ricezione di pacchi e lettere, Hub Passport per fruire di uno spazio Impact Hub in più di 100 città in tutto il mondo (gratis!)

7. Sii proattivo e condividi idee per il miglioramento continuo

Vedi qualcosa che potrebbe essere gestito diversamente? Riesci a pensare a un miglioramento a vantaggio della comunità? La tua esperienza migliorerebbe con un cambiamento a cui hai pensato? Sentiti libero di comunicare le tue idee. Il nostro team di host è il punto di riferimento del nostro spazio per ascoltare attivamente le esigenze della community e, allo stesso tempo, rendere più facile la vita quotidiana dei membri.

Queste 7 regole per la convivenza riassumono lo sforzo di una comunità di professionisti e aziende che condividono lo spazio di lavoro e un team impegnato che lavora.

Manifesto del coworking

  1. Collaborazione al di sopra della concorrenza.

  2. Community al di sopra delle to-do List.

  3. Meglio partecipare che osservare.

  4. Non solo dire, soprattutto fare.

  5. Amicizia invece di formalità.

  6. Audacia contro conservatorismo.

  7. Apprendimento contro esperienza.

  8. Le persone prima delle personalità.

  9. Ecosistema basato sui valori, più che sulla catena del valore.

Grazie al contributo della Dott.ssa Alessandra Stella Caravella, psicologa e psicoterapeuta in formazione Gestalt, abbiamo deciso di parlare di Burnout: ovvero problematiche correlate allo stress da lavoro che sempre più riguardano i lavoratori in questo periodo.

Un tema chiave in questo periodo poichè rappresenta l’altra faccia dello smartworking (o remoteworking), soprattutto per chi lo svolge da casa.

 

Ecco che nello specifico, Alessandra ci parla del Burnout una sindrome da stress correlata al lavoro, e si manifesta con una sintomatologia mista, a tratti simile alla depressione.

Si tratta di uno stato che coinvolge l’individuo da ogni punto di vista: ha un impatto sullo stato emotivo, sui pensieri e sul comportamento.

La traduzione letterale della parola Burnout è bruciarsi: la persona ha la sensazione di non aver più nulla da dare, di aver consumato tutte le energie a sua disposizione.

Le cause fanno riferimento alle caratteristiche del lavoro, ed alle caratteristiche della persona. Sono più esposte le professioni usuranti ed emotivamente coinvolgenti, così come persone ambiziose e con elevate aspettative. Questo ha a che fare con i confini e con i limiti che la persona riesce a stabilire tra le differenti aree della propria vita.

L’attuale situazione sanitaria ha modificato profondamente le modalità di gestione dei tempi e degli spazi lavorativi, soprattutto per alcune categorie. Facciamo riferimento allo smartworking.

Quali sono le conseguenze del lavoro agile svolto in casa? Uno dei dati di fatto è che si è sempre reperibili, la vita privata si riduce, si ha la sensazione di non differenziare mai il contesto lavorativo da quello domestico, le relazioni sociali sono minime, le distrazioni sono moltissime.

Da sempre, le categorie più a rischio di burnout e delle problematiche correlate allo stress da lavoro, sono state le professioni di cura: infermieri, medici, psicologi. Questo perchè, all’interno di una relazione d’aiuto è più difficile stabilire un confine e riuscire a gestire la sofferenza dei pazienti senza farsene carico anche nella vita privata.

Oggi accade lo stesso con lo smartworking: categorie apparentemente meno a rischio di burnout, stanno iniziando a soffrirne proprio a causa della difficoltà a differenziare gli spazi privati da quelli professionali.

COSA FARE: 4 SUGGERIMENTI UTILI

  1. Definisci degli obiettivi chiari e raggiungibili. Non eccedere. Hai bisogno di tempo per ricaricare le batterie, e fare qualcosa che permette alla mente di staccare la spina.
  2. Dedica impegno alla cura di te. Anche se trascorri il 90% del tempo in casa è importante non trascurare l’igiene personale, l’attività fisica, il numero di ore di sonno ed una alimentazione equilibrata, con un moderato consumo di alcol.
  3. Interrompi il contatto con la tecnologia quando puoi e dedicati alle persone a te care. L’essere umano vive di relazioni sociali: in assenza di contatto con gli altri, è difficile anche il contatto con te.
  4. Disciplinati, utilizza 10/15 minuti al giorno per dedicarti ad una attività costante. Puoi sceglierla in base alla tua curiosità ed interessi. La disciplina insegna a fare le cose con moderazione, ed aiuta a scoprire che il punto di equilibrio è interno e non esterno
  5. Se hai la possibilità di scegliere da dove lavorare, anche solo per qualche ora al mese, cerca uno spazio alternativo, per esempio un coworking come Impact Hub Bari che offre diverse possibilità, tariffe orarie flessibili e totale sicurezza negli spazi.

 

Alessandra Stella Caravella, psicologa e psicoterapeuta in formazione Gestalt.

Nell’ultimo anno il mondo del lavoro è cambiato, per tutti è diventato smart working, per gli spazi di coworking che già sono smart per definizione, si è aperta una nuova frontiera di opportunità più legata al concetto di community e meno condizionata dallo spazio fisico.

 

Il concetto di coworking come semplice affitta-postazioni è ormai superato e lo spazio è luogo di incontro e di scambio. Oggi più che mai, con l’emergenza Coronavirus il concetto di comunità assume un peso ancora più rilevante, se lo spazio fisico diventa finito o limitato (se non limitante).

In questi mesi difficili, abbiamo sperimentato che la community è il pilastro fondamentale di uno spazio di coworking e quella di Impact Hub Bari è una comunità integrata, collaborativa e generativa di idee.

Questo ci ha portato ad organizzare da subito e grazie alle competenze offerte dai nostri hubbers, webinar digitali e fruibili gratuitamente e incontri online tra i membri della community. I webinar hanno in sostanza preso il posto dei nostri talk, permettendo ad un pubblico più ampio, anche non local, di poter partecipare e conoscere non solo la nostra realtà ma anche le persone che ne fanno parte.

Inoltre, in poche settimane, siamo riusciti a fare qualcosa che in otto lunghi anni, nonostante svariati e motivati tentativi, non eravamo mai riusciti a fare: dar vita al network Impact Hub Italia, la rete degli impact hubs italiani con i suoi 2.000 membri.

Lo spazio fisico del coworking si fonde con quello digitale, dando vita ad un coworking virtuale accessibile in qualsiasi situazione.

Se molti dei contenuti si sono spostati sullo spazio virtuale, come abbiamo riorganizzato lo spazio fisico per permettere ai nostri membri di accedere nuovamente allo spazio e lavorare in totale sicurezza e tranquillità? Ecco a voi le risposte.

Come abbiamo riorganizzato lo spazio

– Innanzitutto sanificando gli ambienti con procedure di sanificazione certificate. Inoltre, assicuriamo ai nostri membri una pulizia giornaliera  dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni.

– Tanto all’ingresso quanto nello spazio e nei bagni abbiamo disposto idonei saponi igienizzanti e detergenti per le mani.

– Abbiamo riorganizzato lo spazio per fare in modo che la distanza di sicurezza sia rispettata sia nell’area di lavoro (scrivanie) che all’interno degli uffici. Per far questo, alcuni desk sono stati dislocati in aree prima adibite ad incontri e riunioni.

Modalità di ingresso hubbers.

Lo spazio è aperto dalle 8:30 alle 20:30, abbiamo creato un accesso per l’entrata ed uno per l’uscita.

Prima dell’accesso ad Impact Hub Bari, ogni persona è sottoposta al controllo della temperatura corporea con termometro ad infrarossi. Con temperatura superiore ai 37,5°, non è possibile accedere alla struttura.

Tutti gli hubbers devono indossare una mascherina

In presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali, anche successivamente all’ingresso, si deve necessariamente tornare presso il proprio domicilio e chiamare il medico di famiglia e l’autorità sanitaria.

Molto è affidato anche al senso di responsabilità di ognuno di noi, come sempre è accaduto all’interno di Impact Hub Bari. Infatti ogni hubber deve seguire tutte le disposizioni nell’accedere al luogo di lavoro, come mantenere la distanza di sicurezza, osservare le regole di igiene delle mani attraverso una pulizia frequente ed indossare la mascherina quando permane nelle aree comuni.

 Modalità di ingresso Ospiti

L’accesso ai visitatori esterni in questo momento è ridotto per tutelare la sicurezza di tutti. In ogni caso anche per gli ospiti sarà necessario attuare delle procedure di ingresso, che consistono nel controllo della temperatura, fotocopia dei documenti d’identità, firma del registro degli accessi con orario di entrata e di uscita, corredato dal nome dell’azienda o del professionista ospitante.

Gestione spazi comuni (zona break, sala riunioni):

L’accesso agli spazi comuni è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano.

A zona break si può accedere uno per volta.

Gestione di una persona sintomatica

Nel caso in cui un hubber sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, dovrà farlo immediatamente presente al Community manager di Impact Hub Bari.

 

Ti aspettiamo per ripartire in sicurezza!

Scopri servizi e tariffe

News esplosive in casa Impact Hub Bari!
Abbiamo appena ricevuto dal Mise la certificazione come incubators italiano di Sprint Factory un progetto a marchio Impact Hub Bari.
Riuscire ad avere questa certificazione è un processo lungo e riceverla vuol dire essere riconosciuti come incubatore di eccellenza italiano.
Da oggi Sprint Factory è il primo incubatore d’eccellenza in Puglia!
Siamo super orgogliosi di questo risultato derivato dalla dedizione e dall’impegno che mettiamo nell’accompagnare le nostre startup nel processo di crescita.
Un grazie particolare va a tutto il team di Sprint Factory: Diego Antonacci, Ubaldo De Santis, Michele Giovinazzo e Melita Messina.
Ed una menzione speciale anche ai nostri fantastici mentor che ogni giorno seguono in modo impeccabile i team che entrano in Sprint Factory, mettendo in campo tutte le loro competenze e la loro professionalità.
Stiamo costruendo qualcosa che cambierà il nostro territorio in meglio e lo stiamo facendo tutti insieme.

Remoteworking, smartworking… coworking? Come è cambiato il vocabolario del lavoro? Per alcuni, già prima ma per quasi tutti dopo la Pandemia e il primo lockdown, il modo di vivere e pensare il lavoro è cambiato.

Nessuno avrebbe mai pensato che lavorare da casa potesse essere la regola generale, così come nessuno avrebbe mai pensato che molte aziende avrebbero optato per i coworking come sedi operative distaccate, per il reintegro dei propri dipendenti.

Insomma, l’ufficio come l’abbiamo sempre conosciuto, non appare più la regola e questo ha i suoi vantaggi.

La scelta del coworking appare in tempo di Covid, una valida alternativa al classico ufficio aziendale o anche allo stare a casa (cosa che a volte si traduce nello scappare in un bar per cambiare aria, quando i vari DPCM ce lo consentono!).

La pandemia ci ha sicuramente insegnato ad invertire i paradigmi, ed è per questo che ad oggi, tra i frequentatori dei coworking, ci sono i dipendenti di imprese consolidate, persino multinazionali che lo affiancano in maniera flessibile al remoteworking e allo smartworking.

Ma perché queste aziende stanno optando per i coworking?

Per la prima volta nella storia, le aziende si sono viste costrette a vedersi in modo diverso: la sede operativa dei propri dipendenti non è più l’azienda ma diventa la casa stessa del lavoratore. Questo, almeno in una prima fase, ha portato ad una “perdita del controllo” sui lavoratori, dall’altra ha portato quest’ultimo a lavorare senza orari, con riunioni e consegne ad orari impossibili. Lo spazio di lavoro e quello della vita privato si fondono, i confini tra l’uno e l’altro sono più sfumati. Questo sicuramente non fa bene: tutti abbiamo potuto constatare che non sempre le condizioni lavorative a casa sono ottimali o riescono a coincidere con la produttività che il lavoro richiede.

Per questo, dopo i lunghi mesi di remoteworking, confinati a casa a causa della pandemia, gli spazi di coworking possono rappresentare per le aziende ed i loro dipendenti, un momento di transizione:
un ambiente informale e stimolante, una community multidisciplinare e sempre pronta al confronto e alla crescita professionale, uno spazio di ispirazione e dinamico.

Inoltre molto spesso, gli spazi di coworking sono uffici bellissimi e ampi fatti per ospitare più persone e garantire la privacy di ognuno dei suoi membri (ed in questo periodo anche la sicurezza sanitaria dei propri membri).

Se le aziende più strutturate iniziano ad affacciarci da qualche mese ai coworking, i freelance e gli startupper ne rappresentano la linfa vitale: aperti e collaborativi, hanno bisogno di una community per fare networking e cercare nuove collaborazioni e opportunità.
Ma la scelta del coworking può anche essere più pratica: avere la possibilità di stabilire la propria sede legale o sede operativa, ospitare dei clienti in uno spazio riunioni dotato di ogni servizio tecnologico, flessibilità nelle tariffe.
Insomma, cose che lavorando da casa, sono più difficili da gestire.

Hai mai provato a lavorare in uno spazio di coworking?

Mettiti in contatto con lo staff di Impact Hub Bari e richiedi il tuo Hub Day gratuito! Saremo lieti di ospitarti e farti vivere una vera hub experience! Tutti coloro che prenoteranno un Hub Day gratuito, avranno accesso ad uno sconto del 50% sul primo mese della membership scelta.

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Ottime notizie!

Per questo Natale abbiamo pensato ad un regalo per i nostri Hubbers con l’obiettivo di supportare l’economia dei locale, legata ai designer e agli artigiani che giorno dopo giorno lavorano secondo i valori della sostenibilità, creando sviluppo e impatto positivo sul territorio.

Ecco che in quest’ottica per tutti i nostri hubbers, abbiamo una fantastica opportunità!

In cosa consiste? Uno sconto del 10% su tutti i prodotti di design e artigianato disponibili all’interno del Puglia Design Store.

Ti basterà recarti in store a Piazza del Ferrarese per scegliere cosa acquistare e avere diritto al tuo sconto.

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A Natale noi supportiamo il nostro territorio. E tu?

 

Conosci il Puglia Design Store? 

Si tratta di un innovativo progetto di valorizzazione del design pugliese attraverso un dispositivo commerciale, il Puglia Design Store, un negozio che propone un’ampia selezione di oggetti di ricerca, realizzati da designer artigiani del territorio. I prodotti in vendita, dai manufatti unici agli arredi, rappresentano il meglio della produzione regionale, unendo antiche tecniche artigianali alla progettazione contemporanea. Nato grazie al contributo di Regione Puglia e Comune di Bari, il Puglia Design Store fa parte del progetto di sviluppo del futuro Polo per l’arte e la cultura contemporanea della Città, insieme all’ex Teatro Margherita e all’ex Mercato del pesce.

Credito di imposta nella misura del 30%!

Approfitta del credito di imposta che il nuovo Decreto Rilancio ha previsto per le spese sugli spazi di lavoro e coworking.
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Perchè scegliere Impact Hub Bari?

Impact Hub Bari è un’officina dell’innovazione. Un laboratorio per l’imprenditoria. Rendiamo Bari una città internazionale internconnessa con oltre 100+ sedi Impact Hub in tutto il mondo e creiamo un nuovo ecosistema di risorse, opportunità di collaborazione e stimoli per aumentare l’impatto positivo generato sulla società. Entrando a far parte della nostra affiatata ed eterogenea community di imprenditori e professionisti potrai lasciarti ispirare, connettere e rendere i tuoi progetti unici e ad impatto.

 

La campagna virale di Burger King per salvare il settore della ristorazione

 

A causa dell’emergenza Coronavirus che l’intero pianeta sta vivendo e con tutte le restrizioni a cui si va incontro, chi ne risente maggiormente dal punto di vista economico sono i titolari di piccole aziende ma anche colossi come Burger King e altre famose catene di fast food.

Dalla pagina social del Burger King del Regno Unito è stata lanciata una campagna social che in poche ore ha fatto il giro del mondo diventando virale.
Il nuovo lockdown che ha interessato il Regno Unito e gran parte dei paesi europei impone ai fast food di effettuare unicamente il servizio d’asporto, evitando ogni contatto con la clientela all’interno dei locali.

La campagna social ha l’intento di preservare tutti i lavoratori e il loro diritto al lavoro prendendo in esempio soprattutto il settore del fast food ma anche della ristorazione in generale e invita i clienti ad affidarsi a diretti competitors e a piccole realtà commerciali per salvaguardare i loro quotidiani guadagni.

Il testo cita testualmente:

“Non avremmo mai pensato di chiedervi una cosa del genere.
Come non avremmo mai pensato di incoraggiarvi a ordinare da KFC, Old Wild West, Roadhouse, Rossopomodoro, Caffè Napoli, Spontini, Cioccolati, Panino Gusto, La Piadineria, Dispensa Emilia…o da qualsiasi altro bar o ristorante, piccolo o grande che sia, sotto casa vostra.
Non avremmo mai pensato di chiedervelo, ma in questo momento il settore della ristorazione, che impiega centinaia di migliaia di lavoratori, ha davvero bisogno del vostro supporto.
Quindi – se volete dare una mano – continuate a gustare tanti piatti deliziosi ordinandoli con l’home delivery, l’asporto o il drive through.
Mangiare un Whopper è sempre meglio, ma ordinare un Big Mac, a volte, non è poi così male.”

 

Quanto è importante la comunicazione social durante l’emergenza sanitaria?

 

In questo periodo storico la comunicazione social assume maggior rilevanza a causa delle limitazioni dei contatti umani imposti dalle disposizioni dei governi, rivelandosi quasi salvifica.

Aziende, piccoli imprenditori e multinazionali si ritrovano a far i conti con un drastico calo del fatturato, cercando quanto più possibile di sopravvivere a questo periodo attraverso il servizio a domicilio e l’asporto.
D’altro canto la comunicazione ha un potere persuasivo, e in questo momento storico assume un considerevole valore anche a livello umano.
Scegliere di non interrompere la comunicazione è una decisione che garantisce ai brand una presenza continuativa sui social e li pone davanti all’importante sfida del divenire un valore aggiunto per l’intera comunità.

Occorre però proporre una comunicazione dal tono non aggressivo, prediligendo un tone of voice positivo e che appaia rispettoso del momento di difficoltà vissuto.
Stabilire un contatto con gli utenti è necessario per mostrare vicinanza e riuscire a trasmettere i veri valori del brand, modificando quando necessario il proprio piano editoriale.
Proporre webinar o interessanti approfondimenti su uno specifico tema o suggerire attività coinvolgenti apporta benefici al brand e suscita rassicurazione negli gli utenti.

Prima o poi questa fase passerà e tutti i brand dovranno prepararsi a fronteggiare la ripartenza.
Curare la comunicazione è un valido strumento per mostrarsi autentici anche di fronte alle emergenze ed uniti anche se distanti.